Perchè i neonati riescono a stare in apnea sott’acqua senza bere?
Alcuni riflessi dei neonati sono fondamentali per la loro sopravvivenza, altri invece giocano un ruolo importante perché li aiutano a confrontarsi con ciò che li circonda, ma sono a “tempo determinato“: sono cioè presenti alla nascita, ma scompaiono dopo un po’, in genere nelle prime settimane di vita. La maggior parte dei riflessi innati è destinata a trasformarsi poco alla volta in azioni volontarie, cosa che costituisce un passaggio fondamentale nello sviluppo dei bambini.
Diving reflex (riflesso di immersione). Questo riflesso ce l’hanno tutti i neonati ed è collegato ad una valvola speciale che chiude automaticamente il passaggio di aria tra la bocca i polmoni, inducendo l’apnea quando il piccolo è in acqua. In parole semplici, “non beve”. Si tratta di un riflesso basilare già nella vita intrauterina per permettere la feto di vivere immerso nel liquido amniotico.
Attenzione: il fatto che il neonato non deglutisca acqua quando si immerge non significa assolutamente perderlo di vista durante il bagnetto! Sarà forse superfluo dirlo, ma meglio ricordarlo.
I piccoli neofiti, se immersi, non bevono o bevono pochissimo, e questo grazie alla chiusura, involontaria, della glottide che resta aperta durante la respirazione e permette il passaggio dell’aria.
Questo costituisce il motivo principale del favorire le immersioni dei più piccoli prima dei sei mesi di vita e non aspettare gli otto mesi, periodo nel quale il bambino raggiunge un maggior grado di consapevolezza e si trova al centro della fase di separazione dalla madre caratteristica del secondo periodo di esogestazione, per cui in una situazione ancora più critica dal punto di vista affettivo e psicologico.
