Che cos’è l’apnea?
L’apnea non è solo “l’arresto volontario della respirazione” ma, se inquadrata in una cornice più ampia, può divenire un viaggio dentro se stessi alla ricerca di quella serenità interiore che tutti vorremmo ritrovare.
Uno degli aspetti fondamentali dell’apnea parte proprio dall’ascolto di noi stessi, del nostro corpo, per imparare a gestire le nostre paure, le nostre tensioni accumulate, lo stress quotidiano.
Nell’apnea si vivono stati molto simili a quelli della meditazione: il corpo passa da un comportamento ergotropico, cioè di dispendio di energia, a una modalità trofotropica, di salvaguardia dell’energia.
Il battito rallenta, l’attività cerebrale si fa più lenta e sincronizzata, il metabolismo si riduce.
Tutto per ottimizzare il consumo di ossigeno grazie al diving reflex, una reazione che ci accomuna ai mammiferi acquatici e che, unitamente ad altre particolari caratteristiche umane, sono per alcuni ricercatori, la prova delle nostre origini acquatiche (teoria evoluzionistica di Sir Alister Hardy 1960).Entrare ed affidarsi all’acqua significa approcciarsi ad un ambiente nuovo nel quale cambia non solo la temperatura e la pressione dell’ambiente, ma anche l’equilibrio, le sensazioni propriocettive,le emozioni, lo spazio, il tempo…Attraverso l’apnea è possibile relazionarci con la paura ed i suoi meccanismi di difesa, la sua manifestazione permette la sua conoscenza ed esplorazione, percependo e accettando la personale vulnerabilità.
Scivolando lentamente ed in profondità nella paura, si crea uno spazio interiore per sentire, per osservare, per accettare e crescere.
L’apnea è un profondo momento di introspezione, che permette, attraverso l’ascolto del proprio corpo, di riponderare vecchi disagi
